Chirurgia



Chirurgia


La maggior parte degli interventi di chirurgia orale e parodontale viene eseguita in regime ambulatoriale richiedendo, se necessario, la consulenza dell’anestesista.

La perdita di un dente comporta danni immediati di carattere estetico e funzionale;

  • squilibrio funzionale dell’apparato masticatorio;
  • spostamenti e malfunzionamento degli elementi residui: possibile perdita altri denti;
  • riassorbimento dell’osso con abbassamento della gengiva.
La chirurgia orale e parodontale si divide in 3 grandi categorie di intervento:

  • chirurgia Estrattiva : denti del giudizio, residui di radici ecc.;
  • chirurgia Mascellare : asportazione Cisti ecc.;
  • chirurgia Parodontale. La chirugia Parodontale a sua volta prevede interventi di:
  • chirurgia Mucogengivale : innesti gengivali, lembi gengivali ecc.;
  • chirurgia Resettiva : l’intervento può essere volto a ripristinare, per esempio, l’anatomia ossea dopo gli esiti della parodontite ;
  • chirurgia Rigenerativa : aumenti di volume osseo.Chirurgia 


Chirurgia rigenerativa
Per assicurare la stabilità a lungo termine dei denti e degli impianti dentali sono fondamentali adeguati volumi di osso e di gengiva.
Quando l’altezza e lo spessore dell’osso siano limitati è necessario ricorrere alla Rigenerazione Guidata dei Tessuti.
Le tecniche di aumento prevedono l’uso di un biomateriale mantenitore di volume per l’osso:
- Osso dello stesso paziente (autologo)
- Derivato di osso animale opportunamente trattato (eterologo)
- Materiale sintetico alloplastico
- Membrane per la rigenerazione ossea (assorbibili e non riassorbibili)
Uso di materiali per la rigenerazione della gengiva:
- Membrane sintetizzate di vari materiali biocompatibili (collagene, PRGF, placenta umana ed altre esistenti)
- Prelievi di gengiva da paziente
- Prelievi di connettivo
- Lembi di gengiva;
La ricostruzione dell’osso in alcuni casi può essere fatta contestualmente all’inserimento degli impianti. In altri casi deve essere fatta prima e posticipare l’inserimento degli impianti dentali a ricostruzione ossea completata.
Spesso la rigenerazione tissutale viene contestualizzata anche per problemi di tipo parodontali. Il paziente infatti affetto da Parodontite (cronico ed aggressiva) ha una riduzione dimensionale dei tessuti di sostegno del dente. Per questo si possono decidere tecniche di rigenerazione tissutale per poter migliorare la stabilità di denti ed impianti che altrimenti potrebbe andare persi nel tempo.
Si esegue quando non si ha sufficiente quantità di osso ma si vuole sostituire i denti superiori posteriori mancanti con denti fissi su.
E’ un riempimento parziale del seno mascellare che ha come risultato l’elevazione del suo pavimento per creare supporto biomeccanico per gli impianti e la protesi fissa che essi dovranno sostenere.
La perdita dei denti comporta, com’è noto, la progressiva riduzione dell’osso alveolare il quale contiene e sostiene le radici dei denti stessi.
Questa condizione è associata alla fisiologica “pneumatizzazione dei seni mascellari” ovvero aumento di volume e contenuto di aria del seno. Inoltre l’atrofia in questa zona si associa spesso con una densità ossea inadeguata per una stabilizzazione degli impianti sufficiente, per avere un risultato favorevole nel tempo.


Chirurgia Estrattiva



I denti del giudizio vanno rimossi?
I terzi molari, spesso definiti “denti del giudizio”, sono gli ultimi denti ad erompere, non prima della fine dell’adolescenza, tra i 18 e i 22 anni. Questo periodo di eruzione tanto ritardato condiziona fortemente la loro permanenza nella nostra bocca. Infatti, lo spazio a disposizione è molto ridotto, essendo occupato da tutti gli altri elementi dentali già erotti, e, soprattutto nella mandibola, l’osso ormai completamente formato e molto compatto, è un ostacolo molto importante da superare. È questo il motivo per cui si sente spesso parlare di “ ottavi inclusi “ o “ denti del giudizio ritenuti “. Le condizioni cliniche che possiamo osservare sono: eruzione anomala dell’elemento dentale ( ottavo mal posizionato ) o mancata eruzione ( ottavo incluso, parzialmente o totalmente).



  • inclinato orizzontalmente: in questo caso la corona del dente va ad impattare sul molare adiacente creando una zona anfrattuosa (sottosquadro) dove si accumulano cibo e batteri che determineranno col tempo carie dell’elemento dentale e infiammazione e tumefazione della gengiva circostante.
  • inclinato lateralmente: non trovando sufficiente spazio il dente erompe in posizione laterale rispetto agli altri elementi dentali. È possibile, pertanto, riconoscere ottavi in posizione vestibolare ( inclinati verso la guancia) o buccali ( inclinati verso il palato o la lingua). Questa condizione determina l’impossibilità di tali elementi di entrare in contatto con gli antagonisti ( denti dell’arcata opposta) e quindi , di fatto, di essere utili per i processi masticatori.Dente del giudizio incluso
Tali elementi dentali non trovando lo spazio necessario per posizionarsi correttamente nell’arcata dentale e non riuscendo a trovare una spinta eruttiva tale da percorrere l’osso dalla posizione nella quale originano a quella che dovrebbero occupare nel cavo orale, si mal posizionano rimanendo parzialmente o totalmente circondati da osso e gengiva. Questa sarà la condizione ideale per la formazione di numerose patologie:
  • carie del terzo molare stesso: il dente parzialmente coperto da gengiva diventa un ricettacolo naturale di placca e batteri e non essendo raggiunto dalle normali manovre di igiene orale, data la posizione difficoltosa, si caria fino al coinvolgimento della polpa determinando, quindi, le tanto dolorose pulpiti.
  • rizolisi del secondo molare: si intende il riassorbimento radicolare dovuto alla corona del dente del giudizio che impatta sulla radice del dente contiguo.
  • pericoronarite: si definisce con questo termine il processo infiammatorio che si instaura intorno alla corona di un dente in via di eruzione. Tale fenomeno è caratteristico dei denti del giudizio e comporta gonfiore e dolorabilità dovuto alla risposta infiammatoria che si instaura nei confronti dei batteri che contaminano la zona.
Dente del giudizio malposizionato; possibile rizolisi della radice dell’elemento adiacente.
  • 98% di tutte le inclusioni dentarie
  • 73% dei giovani hanno almeno un terzo molare incluso

Chirurgia Estetica

La valenza estetica di un sorriso è senza dubbio un aspetto fortemente caratterizzante di un individuo.
Peraltro la società in cui viviamo pone l’aspetto estetico tra i primi canoni di giudizio rendendo impossibile prescindere da tale aspetto.
La chirurgia estetica, anche detta muco-gengivale, comprende l’insieme delle procedure atte alla correzione di difetti di morfologia, posizione, colore e/o quantità dei tessuti molli parodontali ( mucosi e ossei).
Le indicazioni principali sono la copertura delle superfici radicolari esposte e l’aumento di volume e di quantità del tessuto gengivale per esigenze estetiche, protesiche od ortodontiche.
Frequente è il suo utilizzo per arrestare la progressione dei problemi parodontali e delle recessioni gengivali ( anti-estetica retrazione delle gengive).
Il risultato di tali patologie si configura con la radice dentale esposta: il dente appare allungato e spesso sensibile a cibi e liquidi caldi, freddi o acidi.
Innesti di Tessuto Molle
Innesti di tessuto molle possono essere utilizzati per coprire le radici esposte e per ricostruire il tessuto che è andato perso.
Il tessuto molle viene prelevato dal palato o da altre zone intraorali e adeguatamente adattato sul sito ricevente.
L’intervento, in anestesia locale, è indolore e non esiste alcuna possibilità di rigetto né di trasmissione di patologie infettive come AIDS ed Epatite essendo il tessuto prelevato dal paziente stesso.
Il sito ricevente guarirà in poco più di una settimana, mentre, nella zona donatrice il tessuto si riformerà spontaneamente in poche settimane senza nessuna compromissione, estetica o funzionale, dello stesso.
Con queste tecniche è, quindi, possibile modificare la dimensione e la posizione dei tessuti gengivali, nonché modificarne il colore ( aspetto fondamentale per i pazienti con discromie gengivali).



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